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L'illusione di arrivare nel paradiso terrestre appena riescono a posare il piede sulla spiaggia italiana. |
OGNUNO DEVE PORTARE IL PROPRIO PESO
È giusto e doveroso salvare i naufraghi, lasciarli in mare alla deriva è disumano, anche Giona personaggio che in un primo tempo fu disubbidiente fu salvato dal profondo mare. Un grosso pesce guidato da un'entità superiore l'ha recuperato e poi depositato, anzi vomitato, sulla spiaggia, come si legge in:
Giona 2:10 "A suo tempo Geova diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma."
Dopo questa disciplina, ed essere uscito da un vomito, Giona si adeguò e ubbidì con scrupolo.
Chiaramente Dio è favorevole alla salvezza dei naufraghi, non li spinge sott'acqua.
Il naufrago viene da lontano, ha mentalità diversa, disposto a tutto, chi ha attraversato il mediterraneo non teme più l'autorità costituita, e può diventare pericoloso, superato lo stress della barchetta nell'alto mare, vuole tutto e subito, e durante l'attraversamento del mare si istruiscono reciprocamente sui vantaggi da ottenere, non solo di come ottenere tutti i contributi possibili, ma anche dei blandi rischi di pena di chi va a rubare in case d'altri, o di chi soddisfa i suoi bisogni sessuali con la ragazza succinta e piacente che cammina ancheggiando nel viale.
Alcuni disperati si arrabattano con piccoli furti, mentre le grandi rapine non li fanno i naufraghi inesperti, ma coloro che sono stati addestrati alle armi pesanti, reduci delle guerriglie dei Balcani dell'est.
LA SOLUZIONE
È la rieducazione.
Il naufrago spiaggiato, ha bisogno di: vitto, alloggio, vestiario, e una minima diaria per alcuni bisogni suoi.
In aggiunta e in maniera dominante, il naufrago ha bisogno da subito di una
RIEDUCAZIONE
Per gli adulti subito, e poi i loro figli andranno a scuola in base all’età.
Noi vogliamo che i nostri figli siano istruiti, similmente per coloro che condivideranno il nostro territorio devono acquisire un minimo di istruzione sulla nostra cultura.
Con le seguenti materie:
-La lingua
-Le regole
-Il comportamento.
-L'infortunistica e la sicurezza.
-Come utilizzare le attrezzature di lavoro, imparando un lavoro di loro preferenza.
-La base della costituzione Italiana
-E non deve mancare la lettura dei vangeli, non come religione, ma come riflessione sui principi di vita li esposti.
Il naufrago per amalgamarsi e inserirsi nel tessuto della società senza strapparlo o danneggiarlo, deve adeguarsi al comportamento sociale, con l'educazione.
Da ricordare il grande vantaggio che deriva dall'assorbimento dell'operosità di questi naufraghi, primo l'elevazione della loro esistenza, e secondo il contributo che apportano con un lavoro utile contribuito, dopo il superamento di un test.
È categorico ricordare loro in maniera ripetitiva, che devono accettare la loro rieducazione in modo pacifico e volontario, il rifiuto alla loro rieducazione determinerà la partenza per il loro rimpatrio.
Questo slogan deve giungere loro in modo propagandistico prima ancora della loro partenza, e poi per tutto il tempo della loro permanenza.
Lo fece Dio istruendo Adamo ed Eva, sulle regole da seguire, già nel giardino dell'Eden, come si legge:
"Inoltre Geova Dio diede all’uomo questo comando: “Puoi mangiare a volontà i frutti di ogni albero del giardino, ma il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiarlo, perché nel giorno in cui lo mangerai sicuramente morirai”." Genesi 2:16
In modo simile a come Dio stabilì ciò che si poteva fare o non fare nei confini del giardino, così chi viene in Italia deve essere istruito sulle regole del paese, lo dovrebbe fare ancor prima di metterci piede, ma almeno dopo che è sbarcato è doveroso.
È da irresponsabili lasciare che l'immigrato si autogestisca senza avere un tutor, sarebbe come liberare un'antilope, nata in cattività, nella savana africana con l'idea che col suo istinto ce la farà a sopravvivere evitando il leone o altri predatori, così è per l’immigrato che non conosce le bande nere del paese.
Questa è dunque il suggerimento per la soluzione dei naufraghi, anche se alcuni di loro possono essere laureati, la maggioranza è molto semplice, pertanto necessita di essere educata sulle regole di ambientamento e dovrebbe essere la condizione obbligatoria per accettarli come ospiti in casa.
In questo modo ci sarà una piacevole e pacifica e dignitosa convivenza, ora è nel futuro.
Ricordiamo pure a chi ha il potere di farlo, che ha pure l’obbligo di trovare la soluzione.
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